Heritage Landscapes vol.13

Il miglior archivio di cinegiornali del mondo? British Pathé.

Le sue collezioni spaziano dal 1896 al 1978. Ci sono filmati da tutto il mondo su eventi, volti, tendenze, viaggi, scienza e cultura. British Pathé è un sito gratuito dove chiunque può perdersi nei labirinti di video, immagini e volti, e così godere dei filmati che sono stati pionieri del video-giornalismo televisivo.

Si tratta di 85.000 film, con oltre 130.000 materiali che vanno dal 1910 al 1984. Sono divisi per collezioni, come Sport, Cultura, Guerra o Famiglia Reale. Il sito si può esplorare per personaggi, eventi, passando dai Pink Floyd a Churchill, a filmati popolari nella Grecia del XX secolo. C’è anche una selezione di video scelti dagli editor, e una voce che segnala anniversari e allega materiali dall’archivio, come quello del 17 giugno 1944 in cui l’Islanda è diventata una Repubblica, la nascita di George H.W. Bush, o i teneri video su Françoise Hardy, scomparsa di recente, ma che qui è possibile vedere sorridente, bellissima, danzante nel 1963, quando aveva soltanto 19 anni.

Un patrimonio storico unico, sfaccettato, quasi infinito, in cui ci si potrebbe perdere per giorni seguendo un’idea o un materiale. La cosa certa è la sua ricchezza, e quel sapore di nostalgia che ci mostra la storia di chi era qui, proprio dove siamo noi adesso, e che ora è appena al di là di uno schermo.

Fino al 29 settembre, a Torino, nella bellissima cornice di Flashback Habitat sarà visitabile la mostra “Storie di matrimoni. Ritratti dell’immigrazione in Barriera”. Il curatore e direttore artistico Alessandro Bulgini si è chiesto come raccontare il più popoloso quartiere di Torino, ricco di culture, speranze, nomadismi e radici? La risposta è stata quella di fermare il tempo in un momento preciso: il matrimonio. Immagini di feste, automobili, famiglie, comunità che ricreano l’atmosfera della propria terra, costruiscono un ritratto che va dagli anni ’50 fino a oggi, mostrando anche l’evoluzione della fotografia: dai sali d’argento ai ritratti dalla patina seppiata, dal bianco e nero all’avvento del colore.

Ernst Benary, nato nel 1819 a Kassel, è stato un orticoltore che circa alla metà del secolo divenne celebre come venditore di sementi (tra i clienti aveva anche il biologo, matematico e abate Gregor Mendel). I suoi cataloghi illustrati, man mano che il successo cresceva, divennero sempre più elaborati e precisi, colorati e variegati, dando vita a vere e proprie opere d’arte. Benary morì il 19 febbraio del 1893, ma la sua azienda continuò a crescere raggiungendo livelli mondiali. Oggi, Artvee permette di accedere gratuitamente ad alcune tavole digitalizzate degli Album Benary, mostrando le forme di peperoni, cipolle, sementi vari, tutti illustrati dalle mani sapienti di artisti che sapevano mettere in luce sfumature, colori, difetti e pregi.

Tina Modotti, Ellen von Unwerth, Louise Dahl-Wolfe, Vanessa Beecroft, Lillian Bassman, Lee Miller, e molte altre. Fino al 22 settembre, a cura di Angela Madesani, al Centro Saint-Bénin di Aosta c’è la prima mostra istituzionale in Italia sulla fotografia di moda realizzata da donne. La mostra racconta l’importante ruolo delle donne in un settore dove più spesso sono state dall’altra parte dell’obiettivo, mostrando il lavoro e la sensibilità poetica di artiste che hanno combattuto per il loro spazio e talento, aprendo una strada per chiunque sarebbe venuto dopo.

Credits: British Pathé; Flashback Habitat; Artvee; Centro Saint-Bénin

Jannik Sinner, durante le semifinali dell’ultimo Roland Garros, è diventato il primo italiano numero 1 al mondo. Un traguardo che corona il sogno dell'atleta ventiduenne, e che segna una nuova promettente stagione per il tennis tricolore. Abbiamo seguito tutte le tappe di questo percorso straordinario e siamo felici di aver potuto assistere di persona all’intervento che Sinner ha tenuto nel 2021 in occasione di Legend, il nostro evento b2b presso La Centrale Lavazza.