Heritage Landscapes vol.12

L’illustrazione è effimera. Ed è su questa qualità che Modern Illustration nasce, e combatte.

Nel 2018, da un account Instagram di nome Ephemerama! nasce un archivio digitale: Modern Illustration. L’illustratrice Zara Picken, ha raccolto materiali d’ogni tipo che vanno dal 1950 al 1975.

L’obiettivo è rendere disponibili gli artefatti di una disciplina effimera, spesso utilizzata come accessorio o ornamento, ma che nel corso degli anni si è ritagliata uno spazio di tutto rispetto tra le arti visive. Ecco navi pirata colorate, idee semplici e complesse, carte da gioco, libri, certificati.
Collaborando con lo Starling Lab for Data Integrity di Stanford e USC, Rolling Stone ricostruisce la storia di un evento che non aveva precedenti dopo la seconda guerra mondiale; e costruisce un archivio di documenti, video, foto, registrazioni e materiale rinvenuto dai social. Il titolo arriva dal DJ di musica trance identificato come protagonista della foto di Ron Haviv.

Becoming Prince è un sito realizzato da The Prince Estate, che si può esplorare in due modi: piccoli capitoli, fotografie d’archivio, interviste ad amici e artisti, aneddoti, audio; oppure cliccando sulle fotografie disposte sulla mappa di Minneapolis. Il risultato è uno spaccato su una vita fatta di fughe di casa, esperimenti, divorzi, sport, piccoli concerti, musiche sentite in sogno, rivelazioni.

L’archivio è navigabile per formato o annata, permettendo di entrare nell’universo creativo di illustratori famosi o di sconosciuti visionari. Il tentativo è di mettere insieme una storia dell’illustrazione più precisa, portando alla luce gli artisti commerciali che hanno permesso lo sviluppo della disciplina, e rivalutando una tradizione fatta di illustratori, illustratrici donne e di immigrati di straordinario talento coperti dalle avversità e dal tempo.

Oltre 400 filmati, prevalentemente amatoriali e in piccolo formato, girati tra gli anni ’30 e ’80 del ’900, mostrano la vita quotidiana, la nostalgia e la straordinarietà di queste terre e di chi le ha dovute abbandonare. Ci sono le Saline di Trapani nel 1948, risate sulla spiaggia, pranzi, aeroporti, bambini che giocano, o le immagini del funerale di Giuseppina Gonnella, maga guaritrice di Serradarce nel comune di Campagna (Salerno), uccisa in un agguato durante una cerimonia di possessione. Questo è Sguardi del sud: la nuova sezione di “Memoryscapes – Il cinema privato online”, la piattaforma di Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del film di famiglia.

Nel 1924 nasceva l’Istituto Luce. Composto da 5 milioni di foto e 77 mila filmati, oggi è uno dei più preziosi tesori internazionali di memoria e cultura. Per festeggiare il centenario hanno preso vita due progetti. Il primo è l’opera LUCE - Relazioni temporali e nuovi dipinti algoritmici di Quayola, dove le immagini storiche dell’Archivio vengono trasformate in dipinti algoritmici sul ledwall del Teatro 18 di Cinecittà. Il secondo è Luce e Controluce, un podcast di Archivio Luce Cinecittà (realizzato da Chora Media e scritto da Giorgio Serafini Prosperi e Tommaso Franchini). Si tratta di un viaggio di dieci puntate, accompagnati dalla voce narrante di Andrea Zalone, per scoprire le storie tragiche e comiche di questo immenso archivio.

Fino al 29 giugno, a Piacenza, nello spazio espositivo Volumnia (ex-chiesa di Sant’Agostino), si possono scoprire 40 anni di sperimentazione tra arte, design e architettura firmati dall’architetto Michele De Lucchi. La mostra, a cura di Paola Nicolin, raccoglie oggetti sperimentali, prototipi e pezzi storici prelevati da Produzione Privata (il laboratorio fondato nel 1990 da De Lucchi e Sibylle Kicherer), le celebri “casette”, mobili, schizzi, disegni e sculture. Un percorso tra le tappe di una carriera in cui si condensano tutte le idee dell’architetto: tra tentativi di interpretare il mondo, dare un significato alle cose, e di catturare lo spirito del tempo.

Credits: Modern Illustration, Zara Picken; Fondazione Home Movies; Archivio Luce Cinecittà, Chora Media; Volumnia, Michele De Lucchi

“Un brand deve essere solido, deve essere coerente e avere vista lunga. Perché le vite dei brand, come le vite delle persone, non sono i cento metri, ma sono delle maratone”.

Tre anni fa, a Legend21 (il principale evento B2B in Italia legato all’heritage, organizzato e ideato da Promemoria Group), avevamo invitato Mario Calabresi, giornalista, scrittore, Fondatore e CEO di Chora Media. Quel giorno abbiamo avuto il piacere di fargli qualche domanda, e ci ha raccontato il legame che intercorre tra memoria e narrazione, e come questo legame sia la vera chiave per dare vita a un brand capace di durare nel tempo, e diventare, in questo modo, leggendario.